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Olio di CBD: cos’è e cosa può curare

Aggiornamento: 26 mar

Nel settore della canapa si fa parecchia confusione quando si cerca di spiegare la differenza tra i diversi olii che possono essere estratti dalla stessa pianta. In questo articolo andremo a chiarire queste lacune, soffermandoci in modo particolare sui benefici del CBD.


Cos’è l’olio di CBD?


olio CBD, softgel, foglia di canapa e semi di canapa

I due membri della famiglia della Cannabis sono la canapa e la marijuana. Si tratta della stessa pianta con la differenza che la prima contiene un THC minore di 0,5 per cento, mentre nella seconda varia tra il 5 e il 20 per cento.

I derivati della canapa che troviamo sul mercato vengono estratti dalla varietà agricola (quella con THC minore dello 0,5 per cento), coltivata per moltissimi usi e diversi prodotti.

Tra questi derivati troviamo l’olio di canapa, che può essere estratto dal fusto, dalle foglie e dai fiori.

I termini olio di semi di canapa, olio di CBD ed estratti di canapa vengono spesso erroneamente scambiati tra loro, facendo cadere l’acquirente in errore acquistando un prodotto non adatto alle sue esigenze e problematiche.


La prima distinzione è quella tra l’olio di CBD e l’olio di semi di canapa. L’olio semi di canapa viene ricavato esclusivamente da semi sterilizzati attraverso la spremitura a freddo. Si tratta di una fonte nutritiva energetica ricca di acidi grassi essenziali, tra cui omega 3 ALA e omega 6 LA. Questi oli vengono venduti in bottiglie da litro con un costo relativamente basso e non contengono né THCCBD.

Gli oli di CBD, invece, contengono CBD e THC in percentuale variabile a seconda della genetica e delle condizioni ambientali. L’olio di CBD si ricava sia dalle piante di canapa industriale, sia dalle piante di marijuana, in quest’ultimo caso vendibile solo in farmacia per uso medico.

Gli estratti di canapa comprendono diverse forme e diverse modalità di estrazione dei principi attivi, ad esempio li troviamo sotto forma di polline, cristalli o rosin.


Come viene venduto l’olio di CBD? Si può trovare sotto diverse forme, ad esempio:


  • Capsule e softgel: le capsule contengono olio di CBD essiccato per atomizzazione in farina di riso sotto forma di polvere verde. I softgel sono realizzati con gelatina vegetale e olio extra vergine di olive per aumentare la biodisponibilità. A seconda delle dimensioni varia la loro efficacia e per questo è importante che la loro assunzione avvenga secondo le istruzioni.

  • Gocce e spray CBD: tendono ad avere un livello di CBD basso e si tratta di soluzioni che vanno assunte per via orale, meglio se sotto la lingua.

  • Pomate: essendo meno invasivi, le pomate per uso topico sono ampiamente disponibili e si applicano direttamente sulla pelle. Possono essere mescolate con altre erbe e olii e sono utili per trattare pelle secca, pruriginosa, squamosa, e perfino a eczemi e psoriasi.

  • Concentrati: il modo più naturale e puro di somministrare qualunque derivato della canapa, in quanto è un prodotto privo di olii vettore e ingredienti. Importante è controllare che sull’etichetta sia specificata la provenienza da canapa o marijuana agricola certificata.

  • Vaporizzatori: ne esistono di due tipi. I vaporizzatori di concentrato, studiati per vaporizzare concentrati di CBD puro (senza ingredienti aggiunti), e di e-liquid, commercializzati in cartucce contenenti però altri ingredienti. La vaporizzazione di CBD purificato sembra utile a ridurre i rischi legati al fumo e aiutare le persone a liberarsi dalla dipendenza dalla nicotina.


Metodi di estrazione del CBD


Esistono diversi metodi per estrarre il cannabidiolo dalla pianta di canapa. I più comuni sono l’estrazione con etanolo, estrazione con anidride carbonica, estrazione con idrocarburi ed estrazione con olio.

Estrarre il CBD è tutt’altro che facile, sono infatti necessari procedimenti chimici complessi. Abbiamo studiato nel dettaglio i più comuni, vediamoli insieme.


Estrazione supercritica di anidride carbonica/ estrazione CO2


L’estrazione supercritica di anidride carbonica, meglio conosciuta come estrazione CO2 è il metodo più comune, più sicuro ed ecologico per estrarre il CBD.

Durante questa modalità di estrazione, il materiale vegetale viene saturato con CO2 liquido per separarlo dal CBD e scogliere quest’ultimo. A questo punto viene aumentata la temperatura e abbassata la pressione in modo tale che l’anidride carbonica ritorni allo stato gassoso e possa essere separata dall’estratto finale. Si ottiene così un estratto di cannabidiolo estremamente concentrato, puro e senza residui di solventi. Si tratta del metodo più costoso di estrazione.


Estrazione con etanolo


L’etanolo, noto anche come alcol etilico, viene utilizzato per estrarre CBD. La canapa viene immersa nell’etanolo per alcuni giorni, favorendone l’assorbimento e trascorso il tempo necessario viene filtrata ottenendo un alcol etilico ricco di CBD. Con le alte temperature l’etanolo evapora e rimane solamente il cannabidiolo, con residui di clorofilla. Questo perché l’etanolo separa sì il CBD ma anche la clorofilla dalla pianta della canapa, con la possibilità che l’olio possa avere un sapore di erba appena tagliata.

L’estrazione con solvente è molto utile in persone che hanno un sistema immunitario compromesso, in quanto l’alcol uccide funghi, germi, batteri e virus.


Estrazione con idrocarburi


Un altro metodo diffuso di estrazione del cannabidiolo è quello con idrocarburi. Gli idrocarburi sono composti organici composti da ossigeno e idrogeno e vengono utilizzati per l’estrazione del CBD. I più utilizzati sono:

  • Butano

  • Propano

  • Esano

  • Nafte

Durante l’estrazione l’idrocarburo scorre attraverso il materiale vegetale e separa il CBD. Successivamente viene fatto evaporare l’idrocarburo con l’impiego del calore, lasciando l’estratto.


Estrazione con olio


In questo tipo di estrazione il CBD viene estratto grazie all’impiego di un olio. Maggiormente viene utilizzato l’olio d’oliva, l’olio di semi d’uva o olio MCT.

Il materiale vegetale viene immerso in una bacinella piena di olio, poi messa a bagnomaria. Viene

successivamente lasciata raffreddare fino a riportarla a temperatura ambiente e poi filtrata, ottenendo il concentrato di CBD.


Becker per estrazioni chimiche

Curare con l’olio di CBD


olio CBD con goccia che scende dalla pipetta

Il CBD si è dimostrato in grado di alleviare molti disturbi più o meno gravi. Sono stati pubblicati diversi studi scientifici che hanno rilevato la sua efficacia in svariate condizioni. Tuttavia è importante sottolineare che il cannabidiolo agisce in maniera differente da soggetto a soggetto, quindi non ha lo stesso effetto su chiunque. Per questo motivo è importante affidarsi a persone esperte per determinarne le quantità corretta da utilizzare.

A differenza dell’olio che deriva dalla marijuana, quello di canapa è ricco di CBD con una minima percentuale di THC, rendendolo sicuro e in grado di fornire molteplici benefici per la salute senza effetti psicoattivi.

In commercio si trova in varie concentrazioni e forme, come pomate, olio, vaporizzatori, capsule, softgel, gocce, spray e persino sotto forma di caramelle.

Le pomate per uso topico sono utili anche nella cura dell’acne, mentre per patologie più complicate della pelle sarà necessario utilizzare un prodotto con una percentuale maggiore di principi attivi, come i cristalli isolati di CBD.

L’olio di CBD si può assumere tranquillamente per via orale, meglio se le gocce vengono messe sotto la lingua per facilitarne l’assorbimento. Importante è scegliere prodotti certificati che derivano da una coltivazione biologica (senza l’impiego di pesticidi, erbicidi e diserbanti) e privi di ingredienti nocivi per la nostra salute.


Vediamo insieme alcune delle patologie che l’olio di CBD può curare:


Artrite


L’artrite è una condizione infiammatoria che colpisce le articolazioni e si manifesta quando il sistema immunitario attacca quelle sane. Ne esistono di vari tipi, ma le più comuni sono tre: osteoartrite, artrite reumatoide e artrite psoriasica.

I sintomi variano dal tipo di artrite da cui sei affetto, e possono essere diminuzione del movimento, dolore muscolare e articolare, stanchezza, rigidità e gonfiore.

I ricercatori hanno scoperto che il CBD è utile nel ridurre l’infiammazione e il dolore derivati dall’artrite, rivelandosi utile nello stimolare la rigenerazione del tessuto osseo e proteggere l’apparato scheletrico.


Cancro


Con i termini cancro e tumore si fa riferimento ad una neoformazione patologica dovuta alla proliferazione più o meno rapida delle cellule con la capacità di infiltrarsi negli organi interni e nei tessuti dell’organismo alternandone la struttura e il funzionamento.

Nelle prime fasi possono non esservi segni o sintomi evidenti, ma con il progredire della malattia iniziano a comparire le prime avvisaglie a seconda del tipo di tumore, della sua grandezza e dell’ubicazione. I sintomi più comuni sono febbre, affaticamento, perdita o aumento di peso, inappetenza, nausea e dolore.

I cannabinoidi affreno ai pazienti un’alternativa terapeutica nel trattamento dei tumori. Una ventina di studi hanno dimostrato che il CBD possiede delle proprietà antitumorali con il potenziale di arrestare lo sviluppo di vari tipi di cancro, inclusi il melanoma, neoplasia celebrale e carcinoma mammario. Inoltre, possono compensare la tossicità chimica di alcuni farmaci che vengono prescritti per combattere la malattia e i fattori ambientali.

Oltre a questo, il cannabidiolo è utile a ridurre i sintomi scatenati dalla chemioterapia, come nausea, ansia e dolore.


Cefalea


Molte persone sperimentano cefalee in un momento o nell’altro della loro vita. Questi disturbi possono variare da lievi a molto intensi e incidere negativamente sulla vita di tutti i giorni.

Esistono diversi tipi di cefalea, e in base al tipo che ci affligge, avremo dei sintomi differenti. I sintomi più comuni sono dolore in parti diverse della testa, occhi che lacrimano, naso chiuso e tensione intorno alle tempie.

L’olio e altri prodotti a base di CBD si sono mostrati in grado di trattare cefalee ed emicranie, in quanto possono ristabilire l’equilibrio del sistema endocannabinoide, eliminando completamente i sintomi.










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